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L’onda d’urto del vulcano Hunga-Tonga osservata dai rivelatori di PolarquEEEst a Ny-Ålesund

L’esperimento PolarquEEEst fa parte del Progetto Extreme Energy Events (EEE) gestito in collaborazione tra il Centro Fermi e l’INFN ed ha
lo scopo di studiare i raggi cosmici al livello del mare misurandone il flusso a varie latitudini. L’esperimento ha effettuato misure da Lampedusa
sin oltre il circolo polare artico a 82°N (circa 900 km dal Polo Nord), anche grazie ad una imbarcazione ecosostenibile del progetto Polarquest2018
(http://www.polarquest2018.org/).

Quattro rivelatori identici basati su due piani di scintillatori letti da sensori al silicio sono stati assemblati, da studenti di scuole medie superiori italiane,
norvegesi e svizzere con la coordinazione dei ricercatori delle Sezioni INFN  e Università di Bologna e Bari e del Centro Fermi. Dopo varie campagne
di misura in diverse sedi, dal 2019 tre rivelatori sono in presa dati permanente a Ny-Ålesund (Isole Svalbard) presso altrettante stazioni del CNR
(Climate Change Tower Amundsen-Nobile, il laboratorio di Gruvebadet e la stazione Dirigibile Italia).

I rivelatori dell’esperimento PolarquEEEst  sono equipaggiati con vari sensori per monitorare le condizioni ambientali (temperatura, pressione,
accelerometro e giroscopio) che hanno permesso la misura accurata dell’onda d’urto creata dall’esplosione del vulcano Hunga-Tonga.