L’idea che ha spinto l’istituzione del Museo Storico della Fisica e Centro Studi e Ricerche Enrico Fermi (Centro Ricerche Enrico Fermi-CREF) è stata quella di riportare la famosa ‘palazzina’ di Via Panisperna ad un utilizzo scientifico che onorasse la memoria di Enrico Fermi e del suo gruppo dei “ragazzi di via Panisperna” che, con le loro fondamentali scoperte, hanno dato un contributo cruciale alla fisica moderna. Il CREF si propone di perseguire due diversi ma complementari obiettivi. Da un lato, in virtù dell’allestimento di un museo dedicato all’eredità scientifica di Fermi, offrire un’ampia diffusione e comunicazione della sua vita e delle sue scoperte. L’attività museale comprende anche diversi tipi di iniziative per la divulgazione e la disseminazione della cultura scientifica rivolte ad un pubblico ampio e variegato, con un’attenzione particolare a scuole e università. Dall’altro, il CREF ha un’attività scientifica sua propria orientata, al presente e al futuro, con un nucleo di ricerche particolarmente originali ed innovative proprio nello spirito che ha contraddistinto le attività di Enrico Fermi.
CREF
CENTRO RICERCHE ENRICO FERMI
Il CREF è stato istituito con la legge n. 62 del 15 marzo 1999. Durante un primo periodo sono state definite le strategie del CREF e la sua struttura organizzativa, ma le attività vere e proprie non sono partite in quanto la sede ha subìto una lunga fase di ristrutturazione, terminata alla fine del 2019. La particolare collocazione della sede all’interno del complesso del Viminale ha reso altresì lungo e complesso il processo di riconversione ad istituzione scientifica, un processo non ancora del tutto terminato. A partire dal novembre del 2019, con la consegna ufficiale della nuova sede, quasi totalmente restaurata, è iniziata la fase propriamente operativa, scientifica e museale, di questo Ente di Ricerca.
Il Museo è allestito all’interno della palazzina che è stata sede dello storico Regio Istituto di Fisica dove il gruppo di giovani fisici, aggregati intorno ad Enrico Fermi, condusse negli anni Trenta del Novecento i famosi esperimenti sulla radioattività indotta da neutroni, che sono stati fondamentali per lo sviluppo dell’energia atomica.
In questa palazzina è dunque passata la Storia non solo della fisica ma del Novecento stesso, punto di intersezione tra scoperte scientifiche e avvenimenti epocali che hanno segnato il corso del secolo scorso. Per questa sua eccezionale importanza nel 1999 è stata votata dal Parlamento all’unanimità la Legge che ha costituito un nuovo Ente di Ricerca, il “Museo Storico della Fisica e Centro Studi e Ricerche Enrico Fermi”, vigilato dal Ministero dell’Università, con sede istituzionale proprio nella Palazzina.
Il progetto per la creazione del nuovo ente di ricerca e del relativo museo ha coinvolto altri tre ministeri oltre il MUR: il Ministero dell’Economia che ne supporta l’attività, il Ministero delle Infrastrutture che ha coordinato i lavori di restauro della palazzina dal 1999 al 2019, ed il Ministero degli Interni a cui era stata assegnata la palazzina dal dopoguerra al 1999. Un ulteriore Ministero è stato finora solo parzialmente coinvolto, ma si prevede una maggiore collaborazione appena il Museo e le iniziative culturali ad esso connesse saranno pienamente operative e si tratta del Ministero della Cultura.
Il Museo del CREF intende essere il luogo della Memoria Storica di quanto avvenuto negli anni Trenta nella palazzina, delle fondamentali scoperte di Fermi e dei ragazzi di Via Panisperna e delle loro avventurose vite ancora oggi foriere di indagini e curiosità (si pensi al caso Majorana che ispira continuamente opere cinematografiche ed editoriali così come servizi dei media), e si propone anche di diventare, grazie al prestigio dell’edificio e al suo posizionamento nel rione Monti, ovvero al centro di Roma, il riferimento per la diffusione della cultura scientifica nella Capitale ed uno dei poli a livello nazionale.
Il Regio Istituto Fisico di Via Panisperna a Roma fu inaugurato nel 1881 e in questa sede, sotto la direzione dei fisici Pietro Blaserna e Orso Mario Corbino, fiorì un vero e proprio ‘ambiente creativo’ dove Enrico Fermi, salito sulla cattedra di Fisica teorica nel 1926, organizzò e preparò le condizioni che portarono alla nascita di quel gruppo di giovani studiosi che negli anni ’30 diventarono famosi come i “ragazzi di via Panisperna” (Franco Rasetti, Emilio Segrè, Edoardo Amaldi, Bruno Pontecorvo, Oscar D’Agostino ed Ettore Majorana). Qui, sotto la sua guida scientifica, all’interno di una stagione eccezionale per la scienza italiana, iniziarono i primi esperimenti sul fenomeno della radioattività indotta da neutroni, ricerche fondamentali per la comprensione della struttura del nucleo atomico, il cui successo fu coronato con l’assegnazione a Fermi del Premio Nobel per la Fisica nel 1938.
Nel contempo l’Istituto fu trasferito nella nuova città universitaria della “Sapienza” e così la palazzina di Via Panisperna fu adibita ad altra funzione: da centro internazionale della scienza ad archivio della Polizia di Stato, poi inglobata nel compendio del Viminale.
Nel 1995 il Prof. Bruno Maraviglia, all’epoca direttore del dipartimento di fisica dell’università “Sapienza”, scrisse la prima lettera al Ministro dell’Interno in cui avanzò l’ipotesi di destinare la palazzina di Via Panisperna a museo di fisica. A seguito di ciò, nel settembre del 1998 il Dott. Luigi Squitieri, in servizio al Viminale, mi venne a trovare al Senato (all’epoca ero senatore) e mi parlò con grande passione di un appello rivolto al Ministro degli Interni, incarico ricoperto al tempo da Giorgio Napolitano, per restituire alla scienza il complesso monumentale di via Panisperna. Nacque così il Comitato Panisperna, con l’intento di perseguire il sogno di far rinascere a Panisperna quella fucina di creatività e ricerca che era stata al tempo di Enrico Fermi. Preparai in breve tempo un disegno di legge, poi sottoscritto da numerosi colleghi, e approvato all’unanimità dal Parlamento che divenne legge della Repubblica nel marzo del 1999, per istituire in quella sede il “Museo Storico della Fisica e Centro Studi e Ricerche Enrico Fermi” (d’ora in avanti Centro Ricerche Enrico Fermi – CREF), di cui primo presidente fu il Prof. Antonino Zichichi.
Dall’approvazione della legge al momento in cui la palazzina è stata fisicamente consegnata al CREF sono passati venti anni: l’archivio della Polizia è stato spostato in un’altra sede e la palazzina è stata ristrutturata. Durante tutto questo tempo il Comitato Panisperna ha seguito e vigilato costantemente l’iter del progetto, difeso il finanziamento dello Stato e tenuto vivo l’interesse attraverso le Conferenze Scientifiche Enrico Fermi, tenute annualmente presso il teatro Argentina di Roma alla presenza di centinaia di studenti.
Il CREF, che finalmente può oggi iniziare le sue attività scientifiche e di divulgazione della scienza, vuole essere da una parte un luogo di memoria e di insegnamento per le nuove generazioni per ricordare quel gruppo di “ragazzi” che ha dato origine alla scuola italiana di fisica e che ha contribuito a effettuare quelle scoperte fondamentali che hanno condotto al controllo dell’energia nucleare; dall’altra, con le attività che sta sviluppando, guardare anche al futuro con progetti scientifici innovativi e originali.