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Un progetto del CREF presente nel piano triennale s’impegnerà di studiare, sia a livello nazionale sia internazionale, lo sviluppo produttivo, scientifico e tecnologico dei paesi, basandosi su dati di produzione industriale, scientifica e brevettuale disaggregati rispettivamente per categorie industriali, settori scientifici e codici tecnologici.
Un proposito di questo progetto è quello di estendere tali metodologie a un livello geografico più dettagliato, studiando quello che avviene in diverse aree dei vari paesi. Per quanto riguarda l’Italia questo implicherebbe lo studio delle unità regionali, a cui dati, sulla produzione industriale e tecnologica, ha accesso anche il CREF. Allo scopo di avere una prospettiva nello stesso tempo più ampia e più precisa sulle prospettive di sviluppo delle diverse regioni italiane, l’intenzione è di unire dati sulla produzione industriale e tecnologica con quelli che riguardano la produzione di capitale umano di quella parte della popolazione che accede agli studi superiori e che necessariamente è l’attore principale dello sviluppo scientifico e tecnologico e, perciò, anche economico.
Le principali fonti di dati a disposizione del CREF sono: Scival e Microsoft Academic Graph per la produzione scientifica, Patstat per i brevetti, Istat per la produzione industriale a livello nazionale e regionale e Comtrade delle Nazioni Unite per la produzione industriale dei diversi paesi.
Facebook ha da tempo superato i 2 miliardi di utenti attivi mensili, in testa alla classifica dei siti di social network più popolari al mondo. Già dal 2016 i Dizionari di Oxford hanno annunciato "post-verità" come Parola dell'anno 2016 internazionale. Questo termine è stato definito come un aggettivo: "relating to or denoting circumstances in which objective facts are less influential in shaping public opinion than appeals to emotion and personal belief ". La parola “post-verità” è stata ampiamente usata per parlare di eventi come la Brexit, le elezioni americane del 2016 e, tendenzialmente, per definire il concetto alla base di quei processi che nella società contemporanea hanno prodotto l’emergere di fenomeni anomali nell’interpretazione dei fatti.
L’information overload, quello stato in cui gli utenti si trovano immersi in un mare di informazione, ha fatto sì che i social media diventassero evidentemente una delle principali fonti di informazioni. All’interno dei social media, però, i meccanismi che alimentano il concetto di post-verità, conducono gli utenti alla distorsione e radicalizzazione della propria opinione. Studi recenti hanno scoperto una tendenza umana online ad acquisire informazioni aderendo al proprio sistema di credenze. A rafforzare le credenze che si formano in determinati gruppi di persone è la frequente proposta di contenuti congeniali ai loro interessi. In questo scenario, le informazioni dissenzienti di solito vengono ignorate la possibilità del fact-checking risulta essere fortemente limitata.
Negli ultimi anni è stato introdotto un algoritmo, PopRank, impiegato, tra le altre cose, per valutare sia l'impatto delle pagine Facebook che il coinvolgimento degli utenti sulla base delle loro interazioni reciproche. L’algoritmo può prevedere il numero di commenti che una pagina riceverà e il numero dei suoi post. È possibile, così, quantificare ed analizzare quanto avviene nella correlazione tra gli utenti ad alto coinvolgimento e le pagine ad alto impatto per gli stessi utenti.
 
Ormai da qualche anno Enrico Fermi viveva negli Stati Uniti, dopo essere fuggito con la sua famiglia dalle leggi razziali; in America continuava a portare avanti i suoi progetti di ricerca, collaborando con varie Università. Il 2 dicembre 1942 arrivò di nuovo un successo scientifico che vede il fisico italiano protagonista nella costruzione del primo reattore artificiale a fissione nucleare al mondo.
Enrico Fermi, in collaborazione con Leó Szilárd, supervisionò la costruzione del Chicago Pile-1. Il reattore era costituito da una pila di uranio e blocchi di grafite; conteneva una massa critica di materiale fissile, insieme a barre di controllo. La pila aveva un nocciolo costituito da pellet di uranio, che produceva neutroni; i pellet erano separati da blocchi di grafite per moderare la velocità dei neutroni.
Uno sciopero lavorativo impedì la costruzione della pila presso l'Argonne National Laboratory, così Fermi e i suoi colleghi scelsero di realizzarla sotto le tribune ovest dello stadio abbandonato Alonzo Stagg Field dell'Università di Chicago.
Alle ore 15:25 del 2 dicembre il reattore CP-1 aveva raggiunto la massa critica per autoalimentare la reazione a catena. Fermi controllò personalmente l’attività dei neutroni e dopo 28 minuti decise di spegnere la macchina. Poco meno di trenta minuti erano stati sufficienti per dimostrare si potesse azionare una reazione a catena autoalimentata.
Fermi aveva convinto Arthur Compton che i suoi calcoli erano affidabili per escludere un tragico incidente e, infatti, la dimostrazione avvenne con successo. Il fisico italiano, già Premio Nobel, aveva condotto la realizzazione di un progetto scientifico di immensa rilevanza. Compton telefonò immediatamente a Contant, presidente del National Defense Research Committee, improvvisando un messaggio in codice: “The Italian navigator has just landed in the new world”.
Il sistema solare si è formato circa cinque miliardi di anni fa: i diversi pianeti hanno dunque avuto il tempo di compiere più di un miliardo di rivoluzioni intorno al sole. In particolare, Mercurio, che ha un periodo orbitale di 88 giorni, ne ha fatte circa 25 miliardi, la Terra 5 miliardi, mentre Nettuno, con un periodo orbitale di 160 anni, 250 milioni. In tutto questo tempo il sistema solare ha raggiunto una situazione di stabilità in cui i tutti pianeti, anche i più esterni, ruotano in orbite chiuse dove la forza gravitazionale di attrazione del sole è controbilanciata dalla forza centrifuga che ha ugual modulo di questa ma verso opposto.
Per effetto della forza gravitazionale esercitata sui pianeti dal sole le velocità orbitali dei pianeti variano secondo la loro distanza dal sole: Mercurio si muove a 48 km/sec, la Terra a 30 km/sec e Nettuno a 5 km/sec. Questo equilibrio dinamico, una volta stabilito, rimane invariato e dura finché cause esterne non ne causano la rottura.
Che succede quando si formano delle galassie dalla dinamica gravitazionale fuori dall’equilibrio? Per approfondire scarica l'articolo completo qui.
Il 28 novembre di 56 anni fa ci lasciava Enrico Fermi, uno dei fisici più illustri idella storia scientifica italiana e mondiale. Fermi, uno scienziato memorabile, era soprannominato “l’ultimo uomo che sapeva tutto”: un appellativo che riassume bene la grandezza del suo personaggio.
Nel corso della sua carriera manifestò in diverse occasioni le sue straordinarie capacità, portando avanti diversi argomenti di studio, dalla meccanica quantistica alla fisica nucleare. Legò il suo nome all’Istituto di Fisica e ai Ragazzi di Via Panisperna. Quando il fascismo impose le leggi razziali, preferì allontanarsi subito dall’Italia. Trascorse i suoi ultimi anni a Chicago, dove insegnò all’università diventando un mito per tutti.
Un suo collaboratore al funerale disse: “chiunque conosceva il Professor Fermi si accorgeva subito di trovarsi di fronte ad un uomo dotato di uno straordinario assortimento delle capacità umane: l’equilibrio, l’ingegno, la semplicità e la sincerità; chi può dire di aver visto mai tali e tante quantità riunite in una persona sola?”.
La diffusione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione e la conseguente disponibilità di una ricchezza di dati senza precedenti hanno aperto nuove opportunità per un'indagine scientifica sulla complessità degli ambienti urbani.
Questa disponibilità di dati ha favorito studi volti ad identificare i modelli di coevoluzione dei comportamenti umani e sociali (così come l'innovazione a livello di infrastrutture e servizi). Mappare i fenomeni che ci interessano all’interno di una città può permettere di progettare soluzioni che rendano lo spazio urbano più efficiente ed inclusivo.
A tal fine, ci si concentra su un aspetto specifico delle città, ovvero il tema dell'accessibilità. L'accessibilità può essere descritta come la capacità delle città di consentire alle persone di muoversi in modo efficiente garantendo equità e pari accesso alle opportunità personali e professionali. In questa prospettiva, accessibilità non significa solo la capacità complessiva di transito urbano: deve anche essere declinata come accessibilità di aree specifiche, per persone particolari con scopi specifici. Ancora più semplicemente si può dire che con l’accessibilità s’intende una valutazione complessiva dei servizi pubblici, non sempre distribuiti omogeneamente.
Non è raro, infatti, che i progetti di trasporto pubblico guidati dai governi beneficino solo una piccola parte della popolazione, mentre le condizioni di viaggio medie rimangono scarse per la maggior parte della popolazione. È quindi importante essere in grado di quantificare l'accessibilità in un modo che rappresenti da vicino l'esperienza dei cittadini, concentrandosi sui tempi di percorrenza tra le varie aree geografiche. La nozione matematica chiave utilizzata per quantificare i tempi di viaggio sarà quella delle mappe isocroniche, cioè mappe che mostrano le aree relative alle isocrone tra diversi punti.
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Il Progetto EEE aderisce alla Notte Europea dei Ricercatori tramite l’iniziativa "SocietyNext" (https://notte-dei-ricercatori.sharevent.it) e parteciperà con uno stand virtuale su polarquEEEst con una diretta a partire dalle 19:30. Una volta che ci si è registrati sul portale, il nostro stand virtuale è visibile direttamente al link https://notte-dei-ricercatori.sharevent.it/it-IT/sponsors/6346
Siete tutti invitati a partecipare!
PolarquEEEst: misura dei raggi cosmici al Polo Nord. Cosa può affascinare di più di un viaggio fra i ghiacci del Polo Nord alla scoperta di paesaggi unici e una natura spettacolare? E se il viaggio fosse anche l'occasione per uno studio sui raggi cosmici in regioni sino a ora avare di misure? E se in questa avventura fossero coinvolti anche i ragazzi delle scuole medie superiori in Europa? Tutto questo è stato l'esperimento PolarquEEEst che continua a prendere dati nella base scientifica di Ny Alesund (Svalbard) da oltre un anno.
Il progetto PolarquEEEst è nato all'interno del progetto "Extreme Energy Events - la scienza nel cuore dei giovani" in occasione della spedizione PolarQuest 2018 verso il Polo Nord a 90 anni dall'impresa di Umberto Nobile.
Inizio diretta Zoom ore 19.30.
La diretta si svolgerà alternando una sessione (30 minuti) in cui ricercatori e studenti parleranno del loro lavoro nell'ambito di polarquEEEst (con possibilità di porre domande attraverso la chat) e una sessione libera di domande/video sulla spedizione (30 minuti).
19.30-20.00 presentazione attività di PolarquEEEst da parte di ricercatori e studenti
20.00-20.30 domande ai ricercatori/video sulla spedizione
20.30-21.00 presentazione attività di PolarquEEEst da parte dei ricercatori e studenti
21.00-21.30 domande ai ricercatori/video sulla spedizione
Interverranno studenti delle scuole:
Liceo A. Volta - Reggio Calabria
Liceo Scorza - Cosenza
presentando la loro esperienza nell'analisi dei dati di PolarquEEEst durante l'International Cosmic Day 2020.
 
Complimenti a Francesco Sylos Labini che ha vinto il concorso da dirigente di ricerca del CREF.
Francesco Sylos Labini è un fisico teorico la cui attività di ricerca comprende argomenti che sono all'interfaccia tra sistemi complessi, cosmologia e dinamica gravitazionale.
La sua carriera è iniziata con la laurea in fisica alla Sapienza di Roma e il conseguimento del Ph.D. all'università di Bologna; dopo aver lavorato 8 anni tra Svizzera e Francia, è approdato nel 2005 al Centro Ricerche Enrico Fermi dove è strutturato dal 2010. Collabora con l'Istituto per i Sistemi Complessi del Consiglio Nazionale delle Ricerche a Roma ed è associato all'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.
Durante la sua attività di ricerca ha pubblicato più di 100 articoli su riviste peer-reviewed e una monografia tecnica per Springer. Si è occupato a lungo anche di politica della ricerca e divulgazione scientifica, pubblicando diverse monografie e vari articoli su riviste di divulgazione in Italia e all'estero.
Studiare la crescita economica significa indagare sia l’andamento dei paesi industrializzati e sviluppati, che quello dei paesi in via di sviluppo. Durante lo studio dei paesi sviluppati, la maggior parte della crescita è vista come un processo di equilibrio, un trend di crescita continua su uno standard ben consolidato. Entrambi i modelli, quelli in cui la crescita è esogena e quelli in cui è endogena, possono essere rappresentati come processi che percorrono un percorso di equilibrio.
Questa focalizzazione sugli stati di equilibrio ha portato l’attenzione verso il Total Factor Productivity. La ricerca empirica mostra che, in effetti, la maggior parte delle differenze nella crescita tra i paesi sono spiegate dalle differenze nella crescita della produttività totale dei fattori.
Lungo il percorso verso l'industrializzazione, le capacità industriali del paese, i prodotti corrispondenti e le preferenze dei consumatori si viene a riorganizzare l’ecosistema economico, portando alla libertà della popolazione di perseguire i propri interessi in settori e attività imprenditoriali nuovi. Questo fatto aumenta notevolmente la diversificazione e la complessità dell'economia di una nazione.
Misurando quantitativamente la complessità di un'economia attraverso una nuova dimensione, la fitness del Paese, è possibile comprende l’importanza della diversificazione per lo status di un paese. I sistemi economici condividono con i sistemi complessi tradizionali l'emergere di comportamenti collettivi inediti generati da interazioni tra le loro componenti di base.
Secondo degli studi condotti da studiosi attualmente in carica al CREF, l'industrializzazione di un paese è un processo dinamico in cui emerge una rete complessa che rafforza le capacità di produzione e la domanda di prodotti su scala nazionale. La prosperità e le potenzialità di un Paese, quindi, possono essere analizzate considerando questa nuova dimensione, che tiene conto della diversificazione e della complessità del sistema produttivo.
La legge di Zipf è una regolarità statistica ubiqua nei sistemi complessi. Ad esempio, considerando le città di una nazione, tale legge sostiene che la popolazione della seconda città più popolosa all’interno di uno stato è pari alla metà della prima. La terza sarà un terzo. La quarta sarà un quarto. E così via. Questo andamento caratterizza anche le città italiane: Roma 2.84 M, Milano 1.40 M, Napoli 0.90 M.
Se sostituiamo alle città i crateri lunari e alla popolazione il diametro del cratere, osserviamo lo stesso andamento, così come considerando le persone più ricche del mondo e la loro ricchezza o le parole più usate e la loro frequenza. La legge di Zipf è infatti osservata in moltissimi sistemi complessi e ciò è in parte dovuto alla sua stretta relazione con le distribuzioni a potenza.
Nonostante questa ubiquità e i molteplici tentativi fatti per spiegare l'origine della legge di Zipf, non è ancora stato individuato un unico meccanismo generativo capace di spiegare tutte le sue manifestazioni, dalla popolazione delle città ai crateri lunari.
A riprova delle molteplici manifestazioni di questa regolarità statistica, alcuni ricercatori del CREF stanno utilizzando la legge di Zipf per studiare la distribuzione delle galassie nell'universo.
Qui un articolo scientifico in cui viene analizzata la relazione tra legge di Zipf e distribuzioni di probabilità a potenza.